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Disabilità intellettive: la schizofrenia e il disturbo schizoaffettivo

Disabilità intellettive: la schizofrenia e il disturbo schizoaffettivo

La schizofrenia è inclusa tra le prime dieci cause di grave disabilità cronica intellettiva irreversibile, ne è coinvolto circa l’1% della popolazione, in modo proporzionale in tutti paesi del mondo.

Si manifesta in genere intorno ai venti anni, dopo il diploma, un tempo durante il servizio militare o nei primi anni di università.

Le cause scatenanti sella schizofrenia possono essere ambientali, come: uno stravolgimento o cambiamento delle abitudini di vita esempio: il passaggio dalle scuole superiori all’università cambiando città , compagni e colleghi, la separazione dei genitori, la morte, malattia o abbandono di uno dei genitori, parenti o di amici, l’utilizzo di droghe, psicofarmaci, anfetamine.

Nella schizofrenia ci può essere una familiarità, spesso più casi in famiglia possono avere questo disturbo.

Si manifesta spesso con il delirio, ovvero un insieme di convinzioni errate, un auto convincimento erroneo, che non può essere minimamente criticabile, esempio la convinzione di saper parlare perfettamente sette lingue, anche allucinazioni uditive come le classiche voci che ordinano di compiere un gesto, il cercare di isolarsi magari per parlare a lungo da soli.

La schizoaffettività ha delle comunanze con la schizofrenia, ed è considerata come la porta di ingresso verso la schizofrenia o verso il disturbo bipolare, rispetto alla schizofrenia i soggetti hanno capacità di gestire relazioni e affetti.

Lo schizoaffettivo manifesta un episodio depressivo maniacale per un determinato periodo di tempo.

Il decorso del disturbo schizoaffettivo è episodico e se non è preso in tempo può sfociare nella schizofrenia o nel disturbo bipolare.

Nella gestione della schizofrenia e della schizoaffettività è importante la cura farmacologica ovvero il motore che servirà a gestire il disturbo, ma è fondamentale lavorare con i criteri riabilitativi ed educativi con la psicoeducazione che servirà da timone, da guida, per poter affrontare, le strade giuste, le scelte giuste, per gestire i traumi e le angosce.

Articolo di: Davide C.M.Ortisi