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Defibrillatori impiantabili sottocutanei "S-ICD": l'innovazione medica a tutela degli sportivi

Defibrillatori impiantabili sottocutanei “S-ICD”: l’innovazione medica a tutela degli sportivi

Se ne parlerà al Congresso di cardiologia dello sport – a Roma – dal 28 al 30 settembre

Ogni anno, in Italia, circa 50.000 persone (oltre 350.000 in Europa) vengono colpite da arresto cardiaco improvviso, un’aritmia maligna che può diventare letale se non si interviene tempestivamente con un defibrillatore, ripristinando il normale ritmo cardiaco e il flusso di sangue nel corpo attraverso una sorta di “choc elettrico”. L’argomento è ben noto al mondo sportivo, sgomento davanti alle morti improvvise di giovani atleti.

Per questo, di defibrillatori e della loro insostituibile funzione salvavita si parlerà a Roma giovedì 28 settembre, in apertura del 18° Congresso Nazionale Sic Sport, presieduto dal Prof. Antonio Pelliccia, Responsabile cardiologia Istituto di Medicina e Scienza dello sport del CONI, che affronterà in tre giornate i temi più attuali della cardiologa in ambito sportivo.

I defibrillatori che siamo abituati a conoscere – e che una recente normativa rende obbligatori in tutti i luoghi dove si pratichi attività sportiva – sono quelli esterni. Vengono utilizzati per gli interventi di emergenza e, secondo i dati più recenti (congresso ESC di Barcellona),  portano da 9 a 93% le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco.

Ma la tecnologia medica ha fatto passi da gigante in questo settore e le soluzioni terapeutiche più evolute prevedono, oggi, anche defibrillatori impiantabili sottocutanei che forniscono al paziente un supporto di 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno e sono destinati a soggetti a rischio di aritmie cardiache maligne. Possiamo considerarli dei veri e propri “angeli custodi” che vengono impiantati nel paziente per prevenire episodi ad alto rischio.

Due le tipologie oggi disponibili: i defibrillatori che per funzionare necessitano di elettrocateteri transvenosi (inseriti nel cuore tramite l’albero venoso) e quelli che funzionano senza toccare né il cuore né i vasi sanguigni, pur garantendo la medesima efficacia nel prevenire l’arresto cardiaco improvviso. S-ICD (Subcutaneous Implantable Cardioverter Defibrillator – questa la definizione scientifica) è nato dalla ricerca Boston Scientific, ha ottenuto il marchio CE e l’approvazione della FDA (Food & Drug Administration) ed è l’unico dispositivo che funziona senza coinvolgere il cuore e l’apparato sanguigno.

Il sistema, costituito da un generatore di impulsi che monitora l’attività del cuore e, quando necessario, eroga una scarica, e da un elettrocatetere che rileva il ritmo cardiaco e trasmette le scariche quando necessario, viene impiantato sottopelle con un intervento minimamente invasivo.

L’assenza di rischi, altrimenti connessi all’inserimento dei cateteri transvenosi, è ampiamente certificata e per questo il mondo della medicina sportiva guarda con grande attenzione a questa soluzione terapeutica che consente di affrontare in sicurezza patologie cardiache ad elevato rischio.

Bassa invasività e nessuna limitazione (nei movimenti, negli sforzi) anche per chi pratica sport attivo “legittimano” ampiamente il consenso registrato da questa innovazione. Ulteriore  elemento a favore dell’impianto sottocutaneo è la sua ridotta invasività anche sul piano estetico, un fattore niente affatto trascurabile e apprezzato soprattutto dai pazienti più giovani.

Il Congresso di Roma, cui partecipano i massimi esperti di cardiologia dello sport, farà il punto su questa e altre tecnologie che la medicina moderna mette a disposizione del mondo sportivo, per contribuire allo sviluppo del settore secondo parametri di sicurezza, efficacia, cultura della prevenzione.

Informazioni e immagini sulle innovazioni Boston Scientific nella Newsroom

Boston Scientific trasforma le vite mediante soluzioni mediche innovative che migliorano la salute dei pazienti in tutto il mondo. In qualità di azienda leader a livello mondiale nel settore della tecnologia medica da più di 35 anni, facciamo progredire la scienza per la vita offrendo un’ampia gamma di soluzioni ad alte prestazioni che soddisfano le esigenze irrisolte dei pazienti e riducono la spesa sanitaria.

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 Milano, 6 settembre 2017