Statistiche web
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
afatinib migliora significativamente i risultati clinici rispetto a gefitinib

afatinib migliora significativamente i risultati clinici rispetto a gefitinib

Studio di confronto diretto, pubblicato su Lancet Oncology, dimostra che afatinib migliora significativamente i risultati clinici rispetto a gefitinib nel carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato positivo per mutazioni EGFR

I risultati di LUX-Lung 7 – studio globale di Fase IIb di confronto diretto fra afatinib* e gefitinib in pazienti il cui tumore presenta le mutazioni di EGFR più comuni – sono stati pubblicati su Lancet Oncology.

boehringerIl primo autore della pubblicazione e principal investigator dello studio LUX-Lung 7, Prof. Keunchil Park, Direttore dell’Innovative Cancer Medicine Institute (ICMI) del Samsung Medical Center, Facoltà di Medicina dell’Università Sungkyunkwan, Seoul, Corea del Sud, ha così commentato;“I principali risultati di questo studio suggeriscono una notevole e significativa differenza clinica in efficacia fra afatinib e gefitinib, evidente su molteplici endpoint e in quasi tutti i sottogruppi predefiniti di pazienti”.

I risultati dello studio LUX-Lung 7 dimostrano che afatinib ha ridotto in maniera significativa il rischio di progressione di malattia del 27% rispetto a gefitinib. Il miglioramento in termini di PFS risulta più marcato con il passare del tempo.1 Dopo due anni di trattamento, più del doppio dei pazienti in terapia con afatinib erano vivi e liberi da progressione di malattia rispetto a quelli in terapia con gefitinib (dopo 18 mesi: 27% versus 15%; dopo 24 mesi: 18% versus 8%).

Inoltre, i pazienti in terapia con afatinib hanno avuto una durata del trattamento significativamente maggiore e una riduzione del rischio di fallimento terapeutico del 27% rispetto a gefitinib. Un numero significativamente superiore di pazienti ha avuto una risposta obiettiva (ORR; riduzione clinicamente rilevante delle dimensioni del tumore) con afatinib rispetto a gefitinib (70% versus 56%), con una durata mediana della risposta di 10,1 mesi e 8,4 mesi, rispettivamente.

I dati relativi all’endpoint co-primario di sopravvivenza globale non sono ancora maturi e verranno presentati in futuro.

Sia afatinib sia gefitinib hanno dimostrato miglioramenti simili nei Patient-Reported Outcome (PRO) nello studio LUX-Lung 7, senza differenze significative nella qualità di vita correlata alle condizioni di salute con afatinib rispetto a gefitinib. Il trattamento sia con afatinib sia con gefitinib è stato in generale tollerabile, con una pari bassa percentuale di interruzione della terapia in entrambi i bracci (6%). Gli eventi avversi osservati nello studio sono stati in linea con i profili di sicurezza noti dei due farmaci.

La frequenza complessiva di eventi avversi gravi è stata del 44,4% per afatinib e del 37,1% per gefitinib.Gli eventi avversi più comuni di grado ≥3 sono stati: con afatinib, diarrea (13%) e rash/acne (9%); e con gefitinib, aumento di aspartato-aminotransferasi (AST)/alanina aminotransferasi (ALT) (9%) e rash/acne (3%). Interstiziopatia polmonare farmaco-correlata è stata riportata in quattro pazienti in terapia con gefitinib e in nessun paziente in terapia con afatinib.1 In pazienti rispondenti a specifici criteri c’è stata la possibilità di modificare il dosaggio di afatinib per una migliore gestione degli eventi avversi. Poiché gefitinib è disponibile in un’unica formulazione di dose, non c’è stata riduzione del dosaggio con questo farmaco.

LUX-Lung 7 è il secondo studio di confronto diretto tra gefitinib e un inibitore delle tirosin-chinasi (TKI) EGFR di prima generazione. Il primo, LUX-Lung 8, aveva confrontato afatinib con erlotinib nel carcinoma polmonare a cellule squamose.

“Siamo soddisfatti della pubblicazione su Lancet Oncology di LUX-Lung 7, il secondo studio di confronto diretto fra afatinib e un inibitore delle tirosin-chinasi (TKI) EGFR di prima generazione”, ha dichiarato il Dottor Mehdi Shahidi, Medical Head, Solid Tumor Oncology di Boehringer Ingelheim. “La totalità dei risultati di efficacia emersi dallo studio LUX-Lung 7 differenzia in maniera chiara l’inibitore di seconda generazione afatinib dall’inibitore di prima generazione gefitinib, senza che si siano osservate differenze significative nella sicurezza globale, nella tollerabilità e nella qualità di vita correlata alle condizioni di salute fra i due TKI. Ci aspettiamo che i risultati possano guidare la pratica clinica nel carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazioni di EGFR”.

Lo studio LUX-Lung 7

LUX-Lung 7 è il primo studio globale ad aver confrontato direttamente due target therapy anti-EGFR di seconda e prima generazione (afatinib e gefitinib rispettivamente) in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), positivo per mutazioni di EGFR e naïve a un precedente trattamento per la malattia metastatica. Questo studio di Fase IIb ha arruolato 319 pazienti con NSCLC di stadio avanzato o metastatico e con mutazioni comuni di EGFR (Del19 o L858R). Gli endpoint co-primari dello studio sono stati: PFS secondo revisione indipendente, tempo intercorso sino al fallimento della terapia e sopravvivenza globale (OS). Gli endpoint secondari comprendono: percentuale di risposta obiettiva (ORR), percentuale di controllo della malattia, riduzione della massa tumorale, Patient Reported Outcome (PRO) e profilo di sicurezza.

Risultati: rispetto a gefitinib, afatinib ha migliorato in maniera significativa:

• la sopravvivenza libera da progressione di malattia (HR=0,73; IC al 95% 0,57‒0,95; p=0,0165; valore mediano: 11,0 mesi [afatinib] versus 10,9 mesi [gefitinib]). Il miglioramento di PFS riscontrato con afatinib è stato omogeneo nei vari sottogruppi clinici predefiniti, come sesso, età, razza e tipo di mutazione di EGFR;

• il tempo intercorso sino al fallimento terapeutico (HR=0,73; IC al 95% 0,58‒0,92; p=0,0073; valore mediano: 13,7 mesi [afatinib] contro 11,5 mesi [gefitinib]);

• la percentuale di risposta obiettiva (70% contro 56%, p=0,0083).

Afatinib è approvato in oltre 60 paesi per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), positivo per mutazioni di EGFR*. L’approvazione di afatinib in questa indicazione si è basata sui risultati l’endpoint primario di PFS nello studio registrativo LUX-Lung 3, in cui afatinib ha rallentato in maniera significativa la progressione della malattia rispetto alla chemioterapia standard. Inoltre, afatinib è il primo farmaco ad aver dimostrato un beneficio in termini di sopravvivenza globale (OS) in pazienti con NSCLC positivo per specifiche tipologie di mutazioni di EGFR, rispetto alla chemioterapia. Un beneficio significativo in termini di sopravvivenza globale (OS) rispetto a chemioterapia è stato dimostrato in maniera indipendente negli studi LUX-Lung 3 e LUX-Lung 6 in pazienti con la mutazione di EGFR più comune (delezioni dell’esone 19 o Del19).

Afatinib

Boehringer Ingelheim in Ambito Oncologico

Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 146 affiliate e più di 47.700 dipendenti. Fondata nel 1885, l’azienda a proprietà familiare si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della medicina e della veterinaria. Operare in maniera socialmente responsabile è un punto centrale della cultura e dell’impegno di Boehringer Ingelheim. La partecipazione a progetti sociali in tutto il mondo, quali ad esempio l’iniziativa “Making more Health”, e l’attenzione per i propri dipendenti sono parte di questo impegno di responsabilità sociale, così come lo sono il rispetto, le pari opportunità e la conciliazione dei tempi di lavoro e della famiglia che costituiscono le fondamenta della mutua collaborazione fra l’azienda e i suoi dipendenti, e l’attenzione all’ambiente, alla sua tutela e sostenibilità, che sono sottese in ogni attività che Boehringer Ingelheim intraprende. Nel 2014, Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato netto di circa 13,3 miliardi di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari al 19,9 percento del suo fatturato netto.

Bibliografia

[1] Park K, et al. Afatinib versus gefitinib as first-line treatment of patients with EGFR mutation-positive non-small-cell lung cancer (LUX-Lung 7): a phase 2B, open label, exploratory, randomised controlled trial Lancet Oncology 2016; bhttp://dx.doi.org/10.1016/S1470-2045(16)30033-X Published online 12 April 2016.

[2] Park K, et al. Afatinib versus gefitinib as first-line treatment for patients with advanced non-small cell lung cancer harboring activating EGFR mutations: results of the global, randomized, open-label, Phase IIb trial LUX-Lung 7. LBA2, oral presentation at the ESMO Asia 2015 Congress in Singapore, 18-21 December 2015.

[3] Sequist L, et al. Phase III Study of afatinib or Cisplatin Plus Pemetrexed in Patients With Metastatic Lung Adenocarcinoma With Epidermal Growth Factor Receptor Mutations. J Clin Oncol 2013;DOI:10.1200/JCO.2012.44.2806.

[4] Yang J, Wu Y-L, Schuler M, et al. Afatinib versus cisplatin chemotherapy for EGFR mutation-positive lung adenocarcinoma (LUX-Lung 3 and LUX-Lung 6): analysis of overall survival data from two randomised, phase 3 trials. Lancet Oncology 2015; http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS1470-2045(14)71173-8/abstract.

Ingelheim, Germania, 13 aprile 2016