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Laureata Insubria vince Concorso Nazionale grazie al progetto sulla terapia antitumorale con fasci di Neutroni

Laureata Insubria vince Concorso Nazionale grazie al progetto sulla terapia antitumorale con fasci di Neutroni

Aurora Morandin, 26 anni di Sanremo, laureata nel marzo 2015 in Fisica all’Università degli Studi dell’Insubria, ha vinto il concorso Lifebility Award 2015, per la sezione Bioingegneria e Biotecnologie.

AM

Lifebility Award è un concorso nazionale nato nel 2009 per volontà dei Lions, con l’obiettivo di premiare progetti e idee innovative sostenibili e sociali proposte da giovani, orientate al miglioramento, alla semplificazione e alla fruibilità dei servizi pubblici e privati della comunità.

La dottoressa Morandin è stata premiata con uno stage della durata di sei mesi alla Bracco, a partire dal 7 settembre nella sede di Colleretto Giacosa (To), grazie al suo progetto “Acceleriamo la Vita: acceleratori ospedalieri per la produzione di neutroni per BNCT” basato sull’idea di realizzare una facility intraospedaliera per lo studio e la realizzazione della “Boron Neutron Capture Therapy” (BNCT).

«La mia tesi di laurea, che ha avuto come relatore la professoressa Michela Prest – era incentrata sulla BNCT, una terapia antitumorale basata sull’utilizzo delle radiazioni ionizzanti che viene realizzata sfruttando fasci di neutroni prodotti da reattori nucleari.

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Uno dei limiti di questa terapia consiste nell’uso dei reattori nucleari per la realizzazione del fascio di neutroni: costruire un reattore per trattare pazienti ha, infatti, un costo notevole e non è sicuramente una strada percorribile per rendere questa terapia standard. All’estero, in particolare in Giappone, viene utilizzata con risultati favorevoli nel trattamento di alcuni tumori, come ad esempio il Glioblastoma multiforme, garantendo un’aspettativa di vita più alta nel paziente. Al concorso Lifebility ho presentato un progetto per la risoluzione del problema dell’uso del reattore nucleare: la mia idea ha preso spunto dal progetto INFN PHONES, con cui anche il gruppo di Como ha collaborato, e prevede che si possa usare un acceleratore di particelle ospedaliero, che sia sviluppato specificamente affinché produca, oltre ai fasci di fotoni ed elettroni già usati per la radioterapia nel trattamento oncologico, anche fasci di neutroni per permettere di studiare approfonditamente questo tipo di terapia anche in Italia».

Durante il periodo di tirocinio formativo la dottoressa Morandin, che in questi mesi ha già frequentato, così come richiesto dal bando, un corso di marketing e finanza e ha presentato un business plan del suo progetto, poi risultato vincitore, sarà inserita nel settore HSE Health Safety Environment, «anche se per ora il mio progetto rimarrà in un cassetto non intendo abbandonarlo e sogno che prima o poi un centro di ricerca trovi i finanziamenti necessari per approfondirlo» conclude Aurora Morandin.

Como, 17 luglio 2015