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Acido Ialuronico come fattore chiave nelle malattie infiammatorie croniche intestinali

Acido Ialuronico come fattore chiave nelle malattie infiammatorie croniche intestinali

Studio Uninsubria pubblicato su Scientific Report (Gruppo Nature)

Varese 21 dicembre 2017 – Le malattie infiammatorie croniche intestinali hanno una forte incidenza nel mondo occidentale: ma quali sono le cause? I risultati di uno studio – frutto della collaborazione tra diversi gruppi di ricerca dell’Università degli Studi dell’Insubria, di Pavia e di Padova – pubblicati il 15 dicembre sulla prestigiosa rivista scientifica Scientific Reports, del gruppo Nature, indicano che l’acido ialuronico potrebbe rappresentare un fattore chiave alla base della degenerazione dei neuroni intestinali durante un danno infiammatorio cronico. Lo studio svela, infatti, per la prima volta al mondo scientifico la presenza di questa molecola nei gangli del sistema nervoso enterico e il suo coinvolgimento nelle alterazioni neuronali associate ad uno stato di infiammazione cronica.

Lo studio è stato condotto presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria ed ha visto coinvolti il gruppo di ricerca della Biochimica diretto dal Professor Alberto Passi, il gruppo della Farmacologia coordinato dalla Dottoressa Cristina Giaroni e la Dottoressa Andreina Baj della Microbiologia. Al lavoro ha partecipato anche la Professoressa Annalisa Grimaldi del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università degli Studi dell’Insubria e gruppi di Farmacologi dell’Università degli Studi di Pavia e di Padova.

«Le malattie infiammatorie intestinali, come il Morbo di Crohn o la colite ulcerosa, hanno una elevata incidenza crescente nel mondo occidentale a causa di vari fattori, quali lo stile di vita, fattori genetici, ambientali, psicosociologici – spiega la dottoressa Giaroni – . L’eziopatogenesi resta, tuttavia, ancora in gran parte da scoprire. Un ruolo sicuramente di primo piano è rivestito dalla degenerazione dei neuroni presenti a livello intestinale, con possibili alterazioni del transito e della secrezione, che aggravano lo stato patologico. Tali neuroni partecipano alla costituzione di complesse reti di gangli e fibre neuronali di interconnessione, i plessi enterici, che controllano le funzioni del tratto gastrointestinale in maniera largamente autonoma rispetto al sistema nervoso centrale e autonomo. I plessi enterici rappresentano un vero e proprio “cervello nell’intestino” e nell’uomo il numero di neuroni che li compone uguaglia quello presente nel midollo spinale».

Il lavoro pubblicato dal team guidato dai ricercatori dell’Università degli Studi dell’Insubria dimostra come, in condizioni di salute, l’acido ialuronico prodotto dai neuroni enterici formi una struttura extracellulare ordinata a supporto dei neuroni e della loro funzione sinaptica. «Dopo un danno infiammatorio la struttura extracellulare viene fortemente alterata, mentre la quantità di acido ialuronico prodotta aumenta, contribuendo alla destrutturazione dei gangli. L’acido ialuronico da tempo viene considerato un mediatore del danno infiammatorio e tumorale e la modulazione della sua produzione da parte, ad esempio, di inibitori della sua sintesi, potrebbe rappresentare una nuova strategia terapeutica. In quest’ottica, il risultato ottenuto potrebbe aprire una nuova strada per la comprensione dei processi di degenerazione dei neuroni enterici associati a malattie infiammatorie croniche dell’intestino e per l’individuazione di nuovi target terapeutici» conclude Giaroni.