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La riabilitazione nel paziente emiplegico  nuove prospettive

La riabilitazione nel paziente emiplegico nuove prospettive

15° Giornata Milanese di Chirurgia della Mano

Esperti italiani e stranieri riuniti a Milano per fare il punto sul recupero dell’arto superiore dopo ictus cerebrale

Il recupero completo o parziale delle funzionalità dell’arto superiore nei pazienti emiplegici è il tema della 15° edizione della Giornata Milanese di Chirurgia della Mano “Riabilitazione e chirurgia funzionale nello stroke: nuove sfide, nuovi obiettivi” in programma il 23 e 24 marzo presso il Centro Congressi Stelline di Milano.

All’evento, organizzato dall’Ospedale San Giuseppe, Gruppo MultiMedica, Università degli Studi di Milano, parteciperanno fisiatri, neurologi, fisioterapisti e chirurghi, italiani e stranieri, per fare il punto sulle principali tecniche di cura e sulle nuove frontiere di trattamento delle spasticità, in seguito a ictus cerebrale o colpo apoplettico. La terza causa di morte e di invalidità permanente o disabilità nei Paesi industrializzati, dopo le patologie cardiovascolari e i tumori.

«Lo scopo è mettere a confronto i diversi strumenti terapeutici a nostra disposizione nel trattamento dello stroke, discuterne l’efficacia e confrontare l’esperienza delle diverse scuole di pensiero italiane – spiega il dottor Paolo Zerbinati, Responsabile del Servizio di Neuro-ortopedia di chirurgia della mano del Gruppo MultiMedica e Presidente del Congresso insieme al Professor Giorgio Pajardi -. Particolare attenzione andrà alla chirurgia funzionale che, grazie al perfezionamento dell’esame multifattoriale del movimento e alle procedure terapeutiche oggi a nostra disposizione, permette di ottenere obiettivi funzionali importanti con interventi mirati e sempre più mininvasivi».

Ampio spazio verrà dedicato ai diversi approcci regionali alla gestione di questi pazienti. Gli specialisti racconteranno le proprie esperienze, difficoltà e gli eventuali punti di miglioramento. «Purtroppo, non è sempre possibile intervenire, spesso, a causa di situazioni di abbandono sociale e lavorativo che queste persone soffrono in seguito all’ictus cerebrale. Un grande errore, considerando che esiste una disciplina, la chirurgia funzionale, dedicata proprio alla loro riabilitazione motoria» – afferma ancora Zerbinati.

«Si parla di emiplegia quando il paziente ha subito una paralisi che interessa la metà del corpo e compromette la normale attività motoria – prosegue il professor Pajardi, direttore dell’UOC di Chirurgia e Riabilitazione della Mano dell’Ospedale San Giuseppe, Gruppo MultiMedica -. Il paziente emiplegico è solitamente colpito da deformità agli arti, ma presenta diversi gruppi muscolari ancora attivi. Il fisiatria, il fisioterapista e il neuro-ortopedico lavorano insieme, ricorrendo alla rieducazione motoria, per evitare il peggioramento delle spasticità. Il ruolo della chirurgia, invece, è correggerle intervenendo sui muscoli».

In occasione dei due giorni di convegno sarà organizzata anche una “Consensus Conference” sull’utilizzo della collagenasi nel trattamento della malattia di Dupuytren. In particolare, su questa terapia non chirurgica, a soli tre anni dalla sua commercializzazione in Italia, gli specialisti riuniti a Milano si confronteranno per stilare le Linee Guida ufficiali della Società Italiana di Chirurgia della Mano – SICM, sul suo impiego.

La malattia di Dupuytren è una patologia cronica e progressiva che provoca la comparsa di noduli sottocutanei nella fascia palmare. Questi, progressivamente, formano un cordone fibromatoso sottocutaneo, che si dispone sopra i tendini, causando la flessione permanente e progressiva di una o più dita, con conseguente rigidità articolare.

«Fino a qualche anno fa l’unica soluzione era l’intervento chirurgico, che richiede ampie incisioni esponendo il paziente a tutte quelle complicanze che possono insorgere quando si interviene in aperto – conclude Pajardi -. Oggi, invece, il “gold standard” terapeutico è la collagenasi di Clostridium histolyticum, un enzima di origine batterica che permette, tramite una sola iniezione, di rompere la membrana di collagene provocata dalla patologia, ripristinando la funzionalità della mano in tempi rapidi».

Scarica il programma – 15°-Giornata-Milanese-di-Chirurgia-della-Mano

Milano, 23 marzo 2017