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Bayer - l programma di studi XANTUS conferma un basso tasso di emorragia e di ictus con rivaroxaban in 11.121 pazienti con fibrillazione atriale valutati in un'analisi prospettica

Bayer – l programma di studi XANTUS conferma un basso tasso di emorragia e di ictus con rivaroxaban in 11.121 pazienti con fibrillazione atriale valutati in un’analisi prospettica

Sono stati recentemente pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology (JACC) i risultati di un’analisi del programma di studi XANTUS di Bayer[i]. Questi confermano il profilo di sicurezza complessivo dell’inibitore orale del Fattore Xa rivaroxaban nella pratica clinica. L’analisi ha evidenziato basse percentuali di emorragia e di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) trattati con rivaroxaban, oltre a basse percentuali di interruzione della terapia. Complessivamente, oltre il 96% dei pazienti non ha avuto nessuno dei seguenti eventi: eventi di emorragia maggiore avversi al trattamento giudicati da un comitato indipendente; ictus; embolia sistemica non-cerebrale o mortalità per tutte le cause. I primi risultati del programma combinato XANTUS erano stati presentati durante la scorsa edizione del Congresso della Società Europea di Cardiologia ESC di Barcellona.

Il programma XANTUS è formato da tre vasti studi internazionali, di coorte, prospettici, osservazionali: XANTUS, XANAP e XANTUS-EL.

“Questo programma di studi – ad oggi la più grande analisi prospettica predefinita su un singolo NOAC per la prevenzione dell’ictus in pazienti con fibrillazione atriale – fornisce conoscenze preziose in ambito di real life, sulla gestione della fibrillazione atriale nella pratica clinica quotidiana. Real life di alta qualità in quanto il comitato giudicante gli eventi era indipendente – ha dichiarato il Dottor Michael Devoy, Chief Medical Officer di Bayer – Siamo impegnati a sostenere medici e pazienti nell’uso sicuro e responsabile di rivaroxaban e a continuare i nostri ampi programmi di studi clinici e di real life”.

Nella sola Europa sono circa 10 milioni le persone con fibrillazione atriale[ii] e il numero è previsto in aumento di 2,5 volte entro il 2050[iii],[iv]. In ragione del flusso ematico instabile, chi soffre di fibrillazione atriale è a rischio di sviluppare trombi che possono arrivare al cervello ed essere causa di ictus. Chi soffre di fibrillazione atriale è cinque volte più a rischio di ictus rispetto alla popolazione generale[v]. L’anticoagulazione orale ha dimostrato di prevenire la maggioranza degli ictus correlati a fibrillazione atriale[vi] e gli studi XANTUS, XANAP e XANTUS-EL lo confermano per quanto riguarda rivaroxaban nella vita reale.

Complessivamente, si sono verificati eventi tromboembolici sintomatici con una frequenza di 1,8 eventi/100 anni paziente, in particolare: ictus in 87 pazienti (0,9 eventi/100 anni paziente), attacco ischemico transitorio (TIA) in 41 pazienti (0,4 eventi/100 anni paziente), eventi di embolia sistemica in 11 pazienti (0,1 eventi/100 anni paziente) e infarto del miocardio in 42 pazienti (0,4 eventi/100 anni paziente). L’incidenza di ictus ischemico e ictus emorragico è stata rispettivamente di 0,6 e 0,2 eventi/100 anni paziente.

Gli eventi avversi d’emorragia maggiore con il trattamento sono stati osservati con una frequenza di 1,7 eventi/100 anni paziente. In particolare, l’incidenza d’emorragia fatale è stata di 0,2 eventi/100 anni paziente; quella di emorragia in organo critico pari a 0,6 eventi/100 anni paziente e ha compreso emorragia intracranica con frequenza di 0,4 eventi/100 anni paziente.

Il Programma di Studi XANTUS

Il programma XANTUS comprende tre studi prospettici non-interventistici, condotti in 47 paesi nel mondo, che forniscono un ampio spettro di dati a livello globale. XANTUS ha arruolato pazienti in Europa Occidentale e Orientale, Canada e Israele, XANAP nella regione Asia-Pacifico, e XANTUS-EL in Europa Orientale, Medio Oriente, Africa e America Latina. Con un totale di 11.121 pazienti, il programma XANTUS ha sviluppato la più vasta analisi osservazionale prospettica su un singolo anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K (NOAC) usato per la prevenzione dell’ictus in pazienti con fibrillazione atriale.

In un paper di John Camm e Keith Fox pubblicato di recente è indicato che “l’efficacia e la sicurezza clinica in ambito di real life possono essere valutate utilizzando diversi tipi di studi di vita reale (ritendendo che proprio questa tipologia di dati possa fornire il quadro più bilanciato per la scelta terapeutica) ma sembra che gli studi prospettici non-interventistici e i registri di pazienti forniscano i dati più affidabili ”.[vii]

L’analisi di sicurezza ha coinvolto un totale di 5.287 pazienti (47,5%) in Europa Occidentale/Canada/Israele, 2.577 pazienti (23,2%) in Europa Orientale, 2.233 pazienti (20,1%) in Asia Orientale, 690 (6,2%) in Medio Oriente/Africa e 334 (3,0%) in America Latina. Le co-morbilità hanno compreso scompenso cardiaco (21,2%), ipertensione (76,2%) e diabete (22,3%). I punteggi medi CHADS2 e CHA2DS2-VASc sono stati rispettivamente di 2,0 e 3,5. Degli 11.121 pazienti che hanno completato lo studio, 8.540 (76,8%) sono stati osservati nell’arco completo dei 12 mesi.

Bayer è un’azienda globale con competenze chiave nei settori Salute e Agricoltura. I prodotti e i servizi sono concepiti per migliorare la qualità della vita delle persone. Allo stesso tempo, il Gruppo punta a creare valore attraverso innovazione, crescita e un’elevata redditività. Bayer fonda la propria attività su principi di sviluppo sostenibile e di responsabilità etica e sociale. Nel 2017, il Gruppo ha impiegato circa 100.000 collaboratori e registrato un fatturato di 35 miliardi di euro. Gli investimenti in Ricerca & Sviluppo sono stati pari a 4,5 miliardi di euro. Maggiori informazioni sul sito

Bibliografia

[i] Kirchhof P, Radaideh DM, Young-Hoon Kim MD et al. Global Safety Analysis of Rivaroxaban: A Pooled Analysis of the Global Prospective, Observational XANTUS Program. JACC. 2018

[ii] Stefansdottir H et al. Eurospace. 2011;13(8):1110-7.

[iii] Go AS et al. JAMA. 2001;285;(18)2370-2375.

[iv] Miyasaka Y et al. Circulation. 2006;114,(2)119-125

[v] Kannel WB et al. Am J Cardiol. 1998;82(8A):2N-9N.

[vi] January CT et al. AHA/ACC/HRS Guideline for the Management of Patients with Atrial Fibrillation. 2014; e215.

[vii] Camm AJ, Fox KAA, Strengths and weaknesses of ‘real-world’ studies involving non-vitamin K antagonist oral anticoagulants, Open Heart 2018;5:e000788. doi: 10.1136/openhrt-2018-000788

Milano, 10 luglio 2018