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SOS Medici in Italia: È l’Europa la soluzione per più di 50 mila aspiranti medici

SOS Medici in Italia: È l’Europa la soluzione per più di 50 mila aspiranti medici

Aspiranti medici: L’italia li rifiuta, ma gli atenei più prestigiosi al mondo se li contendono. La risposta dei giovani al collo di bottiglia italiano che porterà tra 5 anni a 45 mila camici bianchi in meno

 

In Italia, entro il 2022, mancheranno all’appello 11mila medici nella sanità pubblica. Tra cinque anni saranno 45 mila. Tra dieci anni 80 mila. L’SOS lanciato dalle diverse associazioni di categoria italiane preannuncia una vera e propria emorragia di medici con una classe di professionisti, che al momento è tra le più anziane d’Europa. Un problema quello della mancanza di medici dovuto anche ad un sistema delle scuole di specializzazione in medicina che non riuscirà a garantire un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro, e che oggi vede gli aspiranti medici correre ai ripari puntando agli atenei internazionali.

Janina Holešovská, Fondatrice e Responsabile Marketing di Medicor Tutor min compressed

Già nel 2021, si diplomeranno infatti i primi 50 medici preparati all’Università di Josef Safarik di Kosice in Slovacchia, centro di eccellenza internazionale dove hanno studiato brillanti candidati italiani grazie al metodo Medicor Tutor.

Secondo gli ultimi dati Unesco sono quasi 57 mila gli studenti italiani iscritti in atenei stranieri, con un balzo importante negli ultimi anni. Del resto, almeno 60 mila studenti ogni anno provano ad accedere alle facoltà di medicina italiane, ma appena il 10% viene accettato. Così, circa un migliaio all’anno decide di guardare oltre confine affiancati da esperti. Un percorso, quello di Medicor Tutor,che garantisce ai futuri medici italiani una prospettiva internazionale e che li affianca nella fase di preparazione dei test di ingresso e durante tutto il successivo percorso universitario. Nel 2021 i medici laureatisi nelle più prestigiose università al mondo potranno tornare a operare in Italia contando su un titolo di studio equivalente, su una formazione internazionale, sia pratica che teorica, e su un’eccellente conoscenza della lingua inglese.

Nata nel 2010, la società ha seguito solo lo scorso anno oltre 100 studenti italiani con altissime percentuali di ammissione nelle migliori università europee, tra cui la Charles University di Praga, l’università di Albert Einstein, e la Masaryk University di Brno.La prima, secondo TopUniversitiestra le migliori 200 università al mondo e tra le top 30 in Europa. La seconda, è al 165° posto nel ranking europeo e trale 500 migliori Università nel mondo.Si tratta di atenei in cui l’accesso è difficilissimo e che richiedono alti standard di preparazione. Per far fronte a questa selezione il metodo Medicor Tutor prevede corsi differenziati a seconda delle richieste delle singole università e oltre il 90% degli studenti italiani sono stati ammessi nelle prestigiose università ceche. In particolare, su circa 50 studenti italiani ammessi alle due università, 42 sono affiancati da Medicor Tutor. Ma per gli aspiranti medici che scelgono la strada dell’Università all’estero, ci sono anche altre mete ambite come: l’Universidad Europea di Madrid, l’Universidad Europea di Valencia, l’European University Cyprus a Nicosia e la Università Pavol Josef Safarik di Kosice in Slovacchia dove nel 2021 si laureeranno i primi medici preparati da Medicor Tutor.

Medicor Tutor – Pavol Jozf Safarik University

I numeri

Quanti sono i medici in Italia oggi? Considerando i medici di medicina generale (Generalist Medical Practicioners), nel 2015 in Italia se ne contavano 53.610, cioè 88,3 per 100 mila abitanti. A questi si aggiungono 185.650 specialisti (dato 2016), cioè 295,55 specialisti per 100 mila abitanti. I pediatri invece sono 17.722, cioè 28,34 per 100 mila persone.

L’età media e la pensione: Il 51% dei medici italiani ha già superato i 55 anni di età. Nel 2012 erano circa 422 i medici italiani di 65 anni, entro il 2025 saranno 40 mila. In particolare, entro questa data, il 93% degli igienisti e l’81% dei patologi clinici italiani attualmente in servizio avrà raggiunto l’età della pensione. Per Internisti, chirurghi, psichiatri, nefrologi e riabilitatori la percentuale si aggira attorno 50%. Nel 2028 dovrebbero andare in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676 unità. E già nel 2022 si dovrebbero avvertire le prime gravi difficoltà: fra i pediatri sono attesi 6000 pensionamenti contro 2900 nuovi contratti, tra gli internisti 4119 pensionamenti con 2280 nuovi contratti, per i chirurghi 3621 pensionamenti contro 2710 assunzioni e per i cardiologi 2904 pensionamenti a fronte di 2480 nuovi ingressi.

25 Luglio 2018