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Protesi dentali: la tua ce l'ha il "passaporto"? I consigli di AIOP per tutelarsi da quelle fasulle

Protesi dentali: la tua ce l’ha il “passaporto”? I consigli di AIOP per tutelarsi da quelle fasulle

Sono numerosi i casi di cronaca sul problema delle protesi dentali “fasulle” e non a norma, come quelli verificatisi di recente nel milanese

 

Pazienti più informati e consapevoli dei propri diritti. Questa la ricetta dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, per evitare che possano ripetersi casi di corone, ponti e dentiere non a norma, con conseguenti rischi per la salute. Alcune regole fondamentali: farsi sempre rilasciare dal dentista la Dichiarazione di conformità della protesi, come previsto dalla direttiva 93/42 CEE; prima ancora che lo specialista esegua la terapia, chiedere quali materiali intenda usare, informandolo di eventuali allergie; dopo che la protesi è stata installata, monitorare e segnalare subito eventuali reazioni avverse. A ulteriore tutela dei cittadini, AIOP mette a disposizione un opuscolo informativo sui materiali protesici e una sezione ad hoc nell’area pazienti del proprio sito web.

Corone e impianti realizzati con materiali diversi rispetto a quelli dichiarati o contenenti percentuali di metalli potenzialmente tossici (come nichel o cadmio) ben al di sopra del consentito, senza che il paziente ne sia a conoscenza. Sono numerosi i casi di cronaca sul problema delle protesi dentali “fasulle” e non a norma, come quelli verificatisi di recente nel milanese e in provincia di Ascoli Piceno. Per questo, l’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP), in occasione del suo X° Meeting Mediterraneo (Riccione, 13 e 14 aprile), si rivolge ai pazienti con alcuni semplici consigli, utili a tutelarsi concretamente dal rischio di incorrere in prodotti di scarsa qualità, che possono anche nuocere alla salute. Primo fra tutti: chiedere al dentista la Dichiarazione di conformità della protesi rilasciata dal laboratorio odontotecnico, un documento che, raccogliendo specifiche informazioni riguardanti il dispositivo, compresi i materiali utilizzati per la sua realizzazione (e le rispettive percentuali), rende tutto il processo sicuro e tracciabile.

“Alcuni test da noi condotti avevano già rilevato come, a fronte di molte protesi a norma, vi fossero comunque le eccezioni: quelle, ad esempio, prive del certificato di conformità o che non dichiaravano la presenza di alte percentuali di nichel”, spiega Paolo Vigolo, Presidente di AIOP. “I recenti casi di cronaca confermano il problema. I cittadini, però, devono sapere che esistono gli strumenti con cui difendersi. In base alla normativa 93/42 CEE, infatti, l’odontotecnico è obbligato a rilasciare al dentista la Dichiarazione di conformità per ogni protesi che gli viene commissionata. L’odontoiatra, a sua volta, è tenuto a consegnare tale certificazione al paziente, se quest’ultimo la richiede. AIOP – continua Vigolo – vuole essere al fianco dei cittadini affinché, consapevoli dei propri diritti, chiedano al dentista questo certificato e, ancora prima, delucidazioni circa i materiali con i quali la protesi sarà realizzata. Un paziente più attivo e informato contribuisce a rendere anche i professionisti più attenti”.

Da sempre impegnata a vigilare sull’odontoiatria di qualità, AIOP ha recentemente realizzato anche un opuscolo divulgativo sulle tipologie e le caratteristiche dei materiali con i quali sono costruite le protesi (scaricabile gratuitamente a questo link), per consentire ai pazienti di dialogare con il proprio odontoiatra, condividendone in modo ragionato le scelte cliniche. “I cittadini devono sapere che le protesi non sono tutte uguali”, aggiunge Giuliano Vitale, dirigente della sezione odontotecnica di AIOP. “Anche se realizzate con i medesimi materiali, le percentuali dei diversi componenti possono essere differenti e incidere sui costi, la qualità e la durata del prodotto finale, oltre che sulla sua biocompatibilità, in relazione alle caratteristiche del paziente. Per questo motivo, è bene diffidare delle protesi offerte a prezzi particolarmente economici, che potrebbero essere state realizzate con procedure o materiali non idonei”.

Oltre alla necessaria Dichiarazione di conformità, ecco gli altri consigli che AIOP rivolge ai pazienti, per evitare brutte sorprese con le protesi dentali:

chiedere al dentista, prima della terapia, quali materiali intenda impiegare e quali possano essere i relativi pro e contro;

informare il medico di ogni eventuale allergia di cui si soffra, in particolare al nichel;

accertarsi che i materiali impiegati siano tutti certificati e recanti marcatura CE (come previsto dalla direttiva EU 93/42 CEE in vigore dal 1997 sul territorio comunitario);

segnalare tempestivamente qualsiasi reazione avversa successiva all’applicazione della protesi, come bruciori, gonfiori e arrossamenti;

dopo che la protesi è stata installata, chiedere al dentista suggerimenti su come eseguirne la pulizia e la manutenzione e seguirli con scrupolo;

accertarsi che le terapie vengano eseguite da un dentista regolarmente iscritto all’Albo e non da un odontotecnico;

verificare la provenienza della protesi, facendo attenzione a quelle eseguite da laboratori in Paesi extra EU.

Nell’area pazienti del sito AIOP è presente, infine, una sezione dedicata al problema della tossicità dei materiali protesici, dove si possono trovare ulteriori spunti e approfondimenti sul tema

Milano, 11 aprile 2018