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Cinque pazienti "Don Gnocchi" con Sclerosi multipla partiranno il 2 ottobre alla volta della sardegna per partecipare ad un Corso di vela nell'arcipelago della Maddalena

Cinque pazienti “Don Gnocchi” con Sclerosi multipla partiranno il 2 ottobre alla volta della sardegna per partecipare ad un Corso di vela nell’arcipelago della Maddalena

La terza edizione del progetto “Stile di vita, nutrizione, vela” si svolgerà la prossima settimana, con il sostegno del Rotary Club Milano San Babila

Cinque pazienti affetti da sclerosi multipla, provenienti da varie regioni italiane ma seguiti dal Centro IRCCS “S. Maria Nascente” della Fondazione Don Gnocchi di Milano, prenderanno parte dal 2 all’8 ottobre alla terza edizione del progetto “Stile di vita, nutrizione, vela”, che si svolgerà in Sardegna, nell’isola della Maddalena.

L’iniziativa a sostegno di persone affette da sclerosi multipla è sostenuta e promosso dal Rotary Club Milano San Babila, patrocinata dal Comune di La Maddalena, pensata ed organizzata dall’associazione Acque Libere, grazie alla preziosa collaborazione del Centro Sclerosi Multipla IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano e dell’associazione CiboèSalute. I pazienti saranno ospiti del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, in collaborazione con Acque Libere.

«L’obiettivo principale del progetto – spiega il dottor Marco Rovaris, primario del Centro Sclerosi Multipla dell’IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano della Fondazione Don Gnocchi – consiste nell’affiancare alla terapia farmacologica anche degli strumenti in grado di rendere più efficace il trattamento della malattia. Si vuole inoltre fornire alle persone affette da sclerosi multipla un’occasione per sperimentarsi in un’attività apparentemente inaccessibile, la pratica della vela, in realtà capace di stimolare risorse fisiche e psichiche compatibili con la patologia, nonché di valutare ed approfondire i risultati che verranno raggiunti dagli stessi pazienti. La settimana alla Maddalena sarà per loro l’occasione per una benefica attività fisica all’aperto, con un obiettivo riabilitativo specifico e per un momento di educazione alimentare correlato alla patologia».

I cinque pazienti si ritroveranno lunedì 2 ottobre, alle ore 11, al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano (via Capecelatro, 66) e partiranno successivamente con un volo Milano-Olbia, accompagnati da uno staff medico-infermieristico della Fondazione, composto da una fisiatra, una neurologa, un’infermiera, un fisioterapista e un tecnico di neurofisiologia. Sarà con loro anche il dottor Francesco Della Croce, direttore sanitario del Centro “S. Maria Nascente”. Ad attenderli a La Maddalena ci saranno una struttura di accoglienza accessibile e una base nautica che rispetta appieno tutte le esigenze di persone diversamente abili.

L’associazione “Acque Libere” (il cui scopo è proporre attività sportive in grado di abbattere ogni barriera, rendendo il mare accessibile a tutti, normodotati e persone con diversi livelli di disabilità) metterà a disposizione del progetto imbarcazioni a vela adatte sia ai normodotati che alle persone disabili. Pazienti e accompagnatori potranno così partecipare ai vari corsi di vela previsti dal programma settimanale, unitamente ad escursioni nautiche alla scoperta della storia e delle bellezze paesaggistiche dell’arcipelago. Il tutto sarà accompagnato da una sana e corretta alimentazione (elaborata da una nutrizionista dell’associazione CiboèSalute e da trattamenti fisioterapici costanti e mirati.

«Gli ingredienti di successo del progetto – sottolinea la dottoressa Laura Mendozzi, neurologa del Centro Sclerosi Multipla della Fondazione Don Gnocchi – sono l’alimentazione, l’ambiente, l’esercizio fisico, il benessere mentale e la sfida della vela. I dati raccolti nelle precedenti edizioni ci hanno permesso di effettuare osservazioni scientifiche volte a valutare l’adattamento e le risposte fisiche, cognitive e psicologiche dei partecipanti. I risultati sulle analisi delle prestazioni motorie, dell’equilibrio, del sonno e delle capacità di attenzione hanno dimostrato che la partecipazione ad un programma riabilitativo con elevato impatto psicofisico può mobilitare risorse in qualche modo inaspettate. Di rilevanza ancora maggiore sono i risultati delle valutazioni psicologiche, che dimostrano come l’esperienza sia in grado di favorire il superamento del circolo vizioso che conduce i malati cronici alla passività e alla rassegnazione, ripristinando fiducia e motivazione verso la partecipazione attiva alle terapie. “Stile di Vita, nutrizione e vela” non si pone infatti come alternativa a programmi riabilitativi tradizionali delle strutture sanitarie, ma come un’esperienza propedeutica in grado di restituire o rinforzare l’indispensabile motivazione a proseguire ogni percorso di cura».