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All’Istituto Nazionale dei Tumori uno sportello dedicato supporta il paziente oncologico di nazionalità cinese

All’Istituto Nazionale dei Tumori uno sportello dedicato supporta il paziente oncologico di nazionalità cinese

È attivo all’Istituto Nazionale dei Tumori un nuovo sportello di mediazione culturale per i pazienti oncologici di nazionalità cinese

Il progetto, seguito dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’INT e finanziato da AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica), ha preso il via all’Istituto di via Venezian e sta già ottenendo i primi risultati, in quanto avvicina il paziente di nazionalità cinese residente in Italia alla medicina tradizionale e fornisce gli strumenti di contatto e di maggiore comprensione della lingua italiana grazie all’intervento di una mediatrice culturale.

“L’obiettivo è coinvolgere la comunità cinese, molto numerosa a Milano e in Lombardia, nei programmi di informazione, di screening e di cura per le patologie oncologiche e garantire inoltre l’accesso alle cure palliative”, spiega il dottor Giuseppe Procopio, Responsabile della Struttura Semplice di Oncologia medica genitourinaria all’INT, che ha seguito per conto di AIOM – di cui è membro del Consiglio Direttivo – i diversi step del progetto in Istituto.

INT“Secondo gli ultimi dati Istat, i cittadini di lingua cinese residenti a Milano sono oltre 35 mila – prosegue Procopio -. Milano si conferma quindi la città con la popolazione cinese residente più numerosa di tutta l’Italia, che registra 271.330 persone all’inizio del 2016. Molti cinesi si sono resi parte integrante della nostra comunità e sono parte attiva nell’organizzazione socio-economica della nostra città e del nostro Paese. Oggi diverse persone si rivolgono al nostro Istituto per problemi oncologici ma restano ancora difficoltà linguistiche e di comunicazione che con questo servizio ci auguriamo di poter superare”.

Per rendere possibile le consulenze è presente all’INT nei giorni di martedì e giovedì una mediatrice culturale, Francesca Bavastro, esperta conoscitrice della lingua e delle tradizioni cinesi che, dopo aver seguito una formazione sulle specifiche tematiche in campo sanitario e oncologico, oggi si occupa del supporto ai cittadini cinesi che si rivolgono all’Istituto Nazionale dei Tumori per essere curati. L’iniziativa, che ha appena preso il via, sta già ottenendo i primi positivi riscontri da parte dei cittadini cinesi, che si sentono seguiti e supportati nel loro percorso tra visite e terapie.

“Il progetto si focalizza sulle conseguenze derivanti dalle barriere culturali e linguistiche in Sanità e in particolare nella cura del paziente oncologico di nazionalità cinese – commenta il Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori, Enzo Lucchini -. In questo modo viene notevolmente migliorato il rapporto medico-paziente e quindi diminuisce il rischio di diagnosi sbagliate causate da incomprensioni linguistiche, aumenta l’utilizzo dei servizi di screening di prevenzione, l’accesso tempestivo alle strutture sanitarie in condizioni di emergenza e viene facilitata l’aderenza alle terapie, una maggior facilità nel proporre al malato terminale il passaggio a cure palliative e l’accesso all’hospice, oltre all’arruolamento a terapie sperimentali”.

Scopo di questa attività è dunque favorire il processo di integrazione tra le due comunità: quella cinese risulta ancora “chiusa” e spesso preserva tratti e pratiche culturali lontane dalle nostre, accentuate dalla barriera linguistica e da scarsi rapporti col territorio in cui vive. Inoltre, la concretizzazione del progetto si tradurrà anche nell’istituzione di un Registro Regionale (o Nazionale) contenente i dati clinici dei pazienti oncologici di nazionalità cinese residenti in Lombardia (o in Italia), afferenti alle strutture sanitarie.

Milano, 30 dicembre 2016