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AgifarLab: dai giovani farmacisti il futuro della professione

AgifarLab: dai giovani farmacisti il futuro della professione

I giovani farmacisti italiani disegnano il loro futuro professionale

Fenagifar ha presentato oggi a Roma, in Senato, i risultati emersi da un questionario e dai tavoli di confronto tra giovani farmacisti, insieme ai dati quantitativi di una survey sulle loro aspettative professionali per il futuro: emergono il desiderio di migliorare la propria preparazione, la propensione ad acquisire esperienze in altri Paesi europei e la necessità di confrontarsi in modo consapevole con i modelli operativi professionali della Pharmaceutical care.

I giovani farmacisti italiani disegnano il loro futuro professionale: lo fanno attraverso un’indagine, presentata oggi in Senato, in Sala Nassirya, da Fenagifar, la Federazione Nazionale dei Giovani Farmacisti. Idee, proposte concrete e desideri di crescita in ambito professionale, sono stati condivisi e raccolti nei tavoli di discussione organizzati da AgifarLab – il laboratorio di idee di giovani farmacisti nato per promuovere e sostenere il confronto, la condivisione di idee e le istanze sui temi rilevanti della professione – durante FarmacistaPiù 2017, e tramite una ricerca quantitativa, condotta con la collaborazione della professoressa Erika Mallarini di SDA Bocconi.

“La fotografia scattata descrive le necessità attuali, ma anche i desideri futuri dei giovani farmacisti, che hanno voluto dare un contributo concreto alla crescita della professione. Siamo infatti convinti che la dimensione professionale del farmacista di domani stia nella capacità dei giovani farmacisti di oggi di diventare protagonisti della grande sfida di sostenibilità del Sistema Salute – commenta il Presidente di Fenagifar, Davide Petrosillo – . Questa indagine definisce ancora meglio il ruolo dei giovani farmacisti che già da tempo contribuiscono alla discussione sull’evoluzione della professione. La speranza di Fenagifar è di fornire un piccolo ma concreto e aggiornato contributo di conoscenza dei desideri di crescita dei giovani farmacisti e delle loro proposte, particolarmente dirette a chi ha modo di guidare il futuro della professione di farmacista”.

Per ogni singolo tema, presentato durante i tavoli di discussione, i farmacisti hanno avanzato realistiche proposte operative che potrebbero essere oggetto di interventi e di progetti da realizzare. In particolare, dall’analisi di tipo qualitativo, che ha combinato un questionario preliminare a una discussione per gruppi di lavoro, sono emersi il desiderio di conoscenza e di preparazione in risposta a una forte propensione ad acquisire esperienze in altri Paesi Europei, la necessità di usufruire di approfondimenti e aggiornamenti, soprattutto verso tutti quegli aspetti operativi e di innovazione che riguardano in vario modo la professione e che può essere soddisfatta da una costante formazione post universitaria e il bisogno di confrontarsi in modo consapevole con i modelli operativi professionali della Pharmaceutical care, anche in modo sinergico con altre figure professionali sanitarie, nella prospettiva dei nuovi modelli di gestione della cronicità.

“I giovani farmacisti non possono farsi trovare impreparati di fronte alle metamorfosi in atto – commenta il presidente di Fenagifar, Davide Petrosillo. Per questo, e alla luce di quanto emerso dall’indagine, è per noi importante e necessario ragionare su nuovi approcci formativi che coniughino la formazione universitaria e i nuovi modelli operativi professionali nella Pharmaceutical care, in costante evoluzione anche grazie alla disponibilità crescente di tecnologia. È inoltre fondamentale promuovere un confronto attivo per la creazione di modelli di presa in carico del paziente condivisi con le altre figure professionali sanitarie”.

La survey, realizzata con la collaborazione della professoressa Erika Mallarini, docente di Public Management della SDA Bocconi, si è invece basata su un questionario, somministrato a oltre 550 giovani farmacisti, la maggior parte dei quali lavora in farmacia di comunità privata (68%).

“L’aspetto più rilevante che emerge è la consapevolezza, da parte del farmacista, che il paziente necessita di una soluzione complessiva rispetto al problema di salute, tanto che i temi che interessano di più per la formazione sono patologie e prodotti – spiega la professoressa Mallarini -. In risposta alle domande poste rispetto all’attuale posizione lavorativa e alla futura carriera, nelle richieste di aggiornamento prevale l’aspetto tecnico della professione rispetto alle tematiche legate a opportunità di carriera”.

Tra gli argomenti di maggior interesse, e su cui i giovani vorrebbero un approfondimento, ci sono fitoterapia, dermocosmesi, intolleranze e allergie.

“Sembra esserci forte consapevolezza del presente e un po’ di incertezza sull’opportunità di sviluppare argomenti per loro importanti, come le patologie per le quali è indispensabile sviluppare la Pharmaceutical care, ma rispetto ai quali non si sentono sicuri di quanto effettivamente il mondo della farmacia sarà in grado di recepirli effettivamente. È evidente che sia necessario dare maggior spazio ai giovani – aggiunge Mallarini -. Il presente e non solo il futuro sono già loro. Se storicamente erano i senior che trasferivano ai giovani esperienza, in un mondo dinamico come quello attuale gli scambi possono solo che essere reciproci. È fondamentale che si crei una solidarietà intergenerazionale”.

Roma, 14 novembre 2017