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Lotta alle epidemie da meningococco A in Africa: riconoscimento all’Università di Siena nell’ambito del progetto “MenAfriVac”

Lotta alle epidemie da meningococco A in Africa: riconoscimento all’Università di Siena nell’ambito del progetto “MenAfriVac”

Riconoscimento internazionale all’Università di Siena per gli sforzi e l’impegno nel progetto sul vaccino contro la meningite, che ha assicurato il controllo e pressoché l’eliminazione delle epidemie da meningococco di gruppo A nell’Africa Sub-Sahariana. Il dipartimento di Medicina molecolare e dello sviluppo dell’Ateneo senese, infatti, sotto la guida del professor Emanuele Montomoli ha lavorato per sette anni al progetto “MenAfriVac”, che ha portato allo sviluppo di un vaccino specifico per quest’area.

montomoli
Il prof. Montomoli (al centro) con Marc La Force e Marie Pierre Preziosi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Il progetto, conclusosi in questi giorni con un incontro plenario ad Addis Abeba, è stato portato avanti attraverso una partnership tra l’organizzazione no profit Program for Appropriate Technology in Health (PATH) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno lavorato con un consorzio di circa cento partner internazionali, tra cui l’Ateneo senese. La Bill & Melinda Gates Foundation ha finanziato quasi completamente il progetto.

“Attraverso questo progetto – ha spiegato il professor Montomoli – sono stati vaccinati 235milioni di bambini nella cintura Sub-Sahariana contro la meningite di tipo A. Il ruolo dell’Università di Siena è stato quello di verificare attraverso lo sviluppo di test di laboratorio che questo vaccino prodotto in India, non interferisse con le altre vaccinazioni.

Inoltre, nelle strutture dell’Ateneo ha trovato sede la banca dei campioni di sangue, tuttora in essere, di tutto il progetto”.

All’incontro di Addis Abeba erano presenti i ministri degli Stati della Confederazione Africana. “Il riconoscimento – ha concluso Montomoli – è una soddisfazione per il gruppo di lavoro per i risultati della ricerca, che hanno messo in luce ancora una volta l’azione positiva dell’Università di Siena a livello internazionale”.